martedì 23 giugno 2015

Oggi non vi parlerò di ricette né di una specialità particolare della mia tradizione e neppure di un piatto scoperto per caso sul web o in una trasmissione televisiva. Oggi vi voglio parlare di un'esperienza bellissima, che ha a che fare con la cucina e che rimarrà per sempre un ricordo speciale.
Circa un mese fa, per il mio compleanno, ho ricevuto un regalo tanto inaspettato quanto bello: un corso di cucina al Gambero Rosso di Palermo, tenuto da uno dei cuochi  e personaggi che amo di più, Giorgio Barchiesi, in arte Giorgione, protagonista del format Giorgione Orto e Cucina che va in onda sul canale Sky di Gambero Rosso e di cui ho visto tutte le puntate.
Quello che mi piace di lui è il suo modo di essere. Non è il tipico chef stellato con manie di grandezza e aria da sapientone, che si crede una divinità solo perché fa cucina raffinata, che fa piatti tutti precisini e ricercati e che non ride mai, anzi urla, lancia tutto per aria e insulta i poveri malcapitati aspiranti chef. Giorgione è l'esatto opposto. Lui è una persona semplice, uno che nella vita ha sempre lavorato e si è dato molto da fare e che è finito in televisione senza andarselo a cercare. 
Ma la mia domanda era: nella vita reale sarà come lo vediamo in televisione oppure è tutta scena? Ebbene nessuna scena. Giorgione è così, polo rossa, salopette, sorriso, una parlata semplice, niente tecnicismi, tante risate e la consapevolezza di cucinare in allegria tra amici, perché quello che conta è divertissi e mangiare cose genuine.

Nelle 3 ore di corso, cucinando in coppia, abbiamo preparato 3 dei suoi piatti, con la sua supervisione e con immancabile test finale.
Ci siamo cimentati in un primo piatto con pasta fresca fatta con le nostre mani e poi condita con un sugo semplice di pomodorini e pannocchie di mare. Fare la pasta è stato facile e soprattutto divertente. La cosa più bella è che non ci sono dosi precise, tutto è fatto ad occhio e soprattutto quello che conta è l'esperienza. Sentire l'impasto umido, continuare a lavorarlo aggiungendo altra farina e sentirlo sempre più elastico, ti la piacevole sensazione di essere veramente tu autore del piatto che stai facendo.
Alla fine, dopo il test di Giorgione, abbiamo mangiato la nostra pasta ed era davvero buonissima.



Per secondo ci siamo cimentati nella cottura dell'arista di maiale, accompagnata da una salsa alle prugne secche e con un contorno di verdure stufate. Devo ammetterlo, inizialmente ero molto scettica sulla salsa e anche dopo averla preparata, al primo assaggio, mi sembrava piuttosto forte. Ma quando l'abiamo unita con la carne il connubio è risultato eccezionale. Ci siamo spazzolati un pezzo di carne enorme come se niente fosse!

E' stata un'esperienza meravigliosa. Lui è troppo simpatico, alla mano, senza fronzoli e senza manie di precisione. Era come se ci conoscessimo da una vita, come se fossimo vecchi amici che si rivedono dopo tanto tempo. Si è prestato con gioia a foto e firme di autografi dei suoi due libri che custodisco gelosamente nella mia libreria di volumi di cucina.
Non mi resta che andare a mangiare al suo ristorante un giorno. Peccato che sia un po' distante, anche se in una terra bellissima come l'Umbria. Ma prima o poi riuscirò ad andarci.




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